Newman diventerà dottore della Chiesa

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In comunione con tanti amici di Newman nel mondo intero, ci rallegriamo del fatto che, nel corso di un’udienza concessa al cardinale Marcello Semeraro, papa Leone XIV ha confermato il parere affermativo della sessione plenaria dei membri del Dicastero delle cause dei santi circa il titolo di dottore della Chiesa universale che sarà prossimamente conferito a san John Henry Newman. Dopo la sua canonizzazione avvenuta il 13 ottobre 2019 in Piazza San Pietro, sono continuamente aumentate le voci a favore della dichiarazione di Newman come “doctor Ecclesiae”. Al riguardo, la Conferenza episcopale dell’Inghilterra e del Galles ha pertanto indirizzato una petizione formale alla Santa Sede, sostenuta successivamente da numerose Conferenze episcopale e tante università, associazioni, ordini e comunità, anche dal nostro Centro internazionale degli amici di Newman. Dopo un parere del Dicastero per la dottrina della fede circa l’eminente dottrina di Newman, il Dicastero delle cause dei santi ha quindi esaminato la “Positio” che era stata preparata, sottoponendola a una commissione di teologi e quindi, poche settimane fa, alla sessione plenaria dei cardinali e vescovi, membri di detto Dicastero. Confermando il parere affermativo del Dicastero, il Santo Padre potrà ora annoverare Newman alla schiera dei santi dottori, come il 38° dottore della Chiesa.

Benedict XVI Writings
La croce di Newman e la firma di Papa Benedetto XVI ©FSO

Le condizioni essenziali per il conferimento di questo titolo sono la santità della vita (“sanctitas vitae”) e l’eminenza della dottrina (“eminentia doctrinae”). John Henry Newman (1801-1890) è un santo straordinario che illumina i fedeli già con la sua vita. Il suo percorso interiore è avvincente come un romanzo: dopo la sua prima conversione e gli studi, divenne ministro della sua Comunità anglicana, professore a Oxford, famoso predicatore e guida spirituale di molti studenti e fedeli. Insieme ad altri professori, si impegnò a rinnovare l’anglicanesimo nello spirito dei Padri della Chiesa (“Movimento di Oxford”) e a seguire la luce gentile del Signore. Dopo una lunga lotta interiore, nel 1845 fu accolto nella Chiesa cattolica, all’epoca un gruppo piccolo e disprezzato dall’opinione pubblica in Inghilterra. Dopo la sua ordinazione sacerdotale a Roma, fondò il primo Oratorio di san Filippo a Birmingham. Si dedicò alla pastorale parrocchiale, fondò una scuola e un’università cattolica e scrisse numerosi saggi su questioni di attualità. Si impegnò nella promozione dei fedeli laici e accompagnò innumerevoli persone nel loro cammino di fede. Non fu sempre correttamente compreso, fu persino sospettato di eresia, perché rifletteva su questioni nuove ed era molto avanti rispetto al suo tempo. Quando Leone XIII lo nominò cardinale nel 1879, fu definitivamente riabilitato. Newman era un uomo di Dio, un coraggioso predicatore della verità, un grande educatore, un teologo e scrittore con doti geniali.

La dottrina ricca e potente di Newman, profondamente radicata nella Scrittura e nei Padri della Chiesa, fu riscoperta nel XX secolo da grandi teologi come Romano Guardini, Erich Przywara, Edith Stein, Theodor Haecker, Henri de Lubac e Yves Congar, e infine riconosciuta e apprezzata dal Concilio vaticano secondo e dai Papi.

«Newman sarà un giorno dottore della Chiesa», confidò Pio XII a Jean Guitton. Giovanni XXIII citò Newman già nella sua prima lettera enciclica del 29 giugno 1959, evidenziando il suo significato per la ricerca dell’unità dei cristiani.Paolo VI fece presente in un discorso tenuto il 7 aprile 1975 che Newman «diventa oggi un faro sempre più luminoso per tutti quelli che sono alla ricerca di un preciso orientamento e di una direzione sicura attraverso le incertezze del mondo moderno, un mondo che egli stesso profeticamente aveva preveduto».

Giovanni Paolo II disse nel corso di un’udienza, svoltasi il 27 aprile 1990 per un gruppo di amici di Newman: «Il mistero della Chiesa è sempre stato il grande amore della vita di John Henry Newman. Gli scritti di Newman delineano un quadro estremamente chiaro del suo incrollabile amore per la Chiesa quale incessante effusione dell’amore di Dio per l’uomo in ogni fase della storia. La sua era un’autentica visione spirituale, in grado di accorgersi di tutte le debolezze presenti nel tessuto umano della Chiesa, ma ugualmente certa della sua percezione del mistero nascosto oltre il nostro sguardo materiale».

Benedetto XVI ebbe la gioia di poter elevare Newman alla dignità degli altari il 19 settembre 2010 nel corso di un viaggio apostolico in Inghilterra. Durante una veglia di preghiera, celebrata nella vigilia della beatificazione, disse: «ai nostri giorni, quando un relativismo intellettuale e morale minaccia di fiaccare i fondamenti stessi della nostra società, Newman ci rammenta che, quali uomini e donne creati ad immagine e somiglianza di Dio, siamo stati creati per conoscere la verità, per trovare in essa la nostra definitiva libertà e l’adempimento delle più profonde aspirazioni umane. In una parola, siamo stati pensati per conoscere Cristo, che è Lui stesso “la via, la verità e la vita” (Gv 14,6)».

Papa Francesco, oltre a canonizzare Newman il 13 ottobre 2019, ha espresso molte volte la sua stima e simpatia per il santo cardinale inglese, evidenziando in importanti interventi e discorsi l’attualità del suo pensiero e operato.

John Henry Newman

Quali sono i temi nei quali la dottrina di Newman possiede un significato eminente? Di particolare attualità è la sua consapevolezza che il cristianesimo sia una verità viva, di origine divina, che si dispiega nella comunità della Chiesa, sotto la guida dello Spirito Santo, nel corso della storia. Le sue riflessioni sullo sviluppo della dottrina cristiana e sui criteri per distinguere tra sviluppi veri e falsi sono assai interessanti e possono fornire un orientamento anche nei dibattiti attuali.

Newman ebbe la ferma convinzione che la trasmissione della fede è affidata a tutta la Chiesa. Sottolineava quindi che, oltre all’annuncio chiaro dei pastori, sono necessari anche il lavoro intellettuale dei teologi e la coraggiosa testimonianza dei laici. I suoi pensieri sul consenso dei fedeli possiedono tuttora una forza ispiratrice, soprattutto in vista di una rinnovata conspiratio tra pastori e laici, da lui vivamente auspicata, e del giusto coinvolgimento di tutti i fedeli, secondo i diversi carismi e vocazioni, nella vita e nella missione della Chiesa-communio.

Il percorso delle proprie conversioni è stato magistralmente esposto da Newman nell’Apologia pro vita sua. Pure questo classico della letteratura moderna, spesso paragonata con le Confessioni di sant’Agostino, ha un significato duraturo. La fede in Dio e l’amore per la Chiesa, infatti, si comunicano soprattutto attraverso la testimonianza personale. Inoltre, la disponibilità alla conversione, la preghiera e la ricerca della verità sono aspetti fondamentali per il movimento ecumenico.

Newman può anche aiutarci a cogliere il significato autentico della coscienza, superando nel contempo comprensioni unilaterali o false. Le sue riflessioni su questo tema centrale sottolineano la dignità e il primato della coscienza, ma anche il ruolo indispensabile della Chiesa per la sua retta formazione. Per Newman, la coscienza è l’avvocato della verità nel cuore dell’uomo, l’originario vicario di Cristo: una visione affascinante.

Anche le riflessioni di Newman sul rapporto tra fede e ragione, il suo impegno per una formazione integrale nella scuola e nell’università, il suo insegnamento, ispirato dai Padri della Chiesa, sulla santa Vergine Maria, la seconda Eva, le sue lezioni sulla giustificazione e la sua escatologia personalistica, presentata nel “Sogno di Geronzio”, rimangono di grande rilevanza.

Newman si sforzò in tutta la sua vita di rifiutare il liberalismo nella religione, mettendo in evidenza in carattere veritiero del cristianesimo. I suoi sermoni e romanzi, come anche le sue innumerevoli lettere e preghiere mostrano che egli si dedicò a questo servizio alla verità con grande sensibilità, sincerità e delicatezza. Cor ad cor loquitur: secondo questo suo motto cardinalizio, si rivolse al cuore del suo prossimo e affidò la sua opera al cuore del Salvatore. Un simile annuncio, da cuore a cuore, può toccare le persone anche ai nostri giorni.

Benedikt XVI. trifft Newman
Benedetto XVI incontra Newman. Pittura di Timothy McLaughlin.

«Il segno caratteristico del grande dottore della Chiesa mi sembra essere quello che egli non insegni solo col suo pensiero e i suoi discorsi, ma anche con la sua vita poiché in lui pensiero e vita si compenetrano e si determinano reciprocamente. Se ciò è vero, allo davvero Newman appartiene ai grandi dottori della Chiesa, perché egli allo stesso tempo tocca il nostro cuore e illumina il nostro pensiero». Con queste parole il cardinale Joseph Ratzinger ha espresso già nel 1990 ciò che ora è stato confermato ufficialmente: la vita e il pensiero di Newman sono di rilevanza eminente, egli sarà prossimamente annoverato tra i dottori della Chiesa. Il fatto che il nostro Centro ha potuto collaborare alla promozione e diffusione della dottrina di Newman ci riempie di profonda gioia e gratitudine. San John Henry Newman e la sua dottrina, infatti, saranno una luce radiosa per tutta la Chiesa.

Hermann Geissler FSO
Informazioni sull’autore

P. Hermann Geissler FSO

Padre Hermann Geissler, FSO, nato il 12 giugno 1965 a Hall in Tirolo (Austria), ha studiato presso l’Altascuola filosofico-teologica Benedetto XVI di Heiligenkreuz/Vienna e ha conseguito il dottorato in teologia presso la Pontificia università Lateranense di Roma con una tesi sul tema «Coscienza e verità negli scritti del cardinale John Henry Newman». Membro della Famiglia spirituale «L’Opera» dal 1988, è stato ordinato presbitero nel 1991. Dal 1993 al 2019 ha lavorato presso la Congregazione per la dottrina della fede; nel 2009 Benedetto XVI lo ha nominato capo ufficio della sezione dottrinale. Ha pubblicato numerosi contributi sulla vita, la spiritualità e la teologia di John Henry Newman, su madre Julia Verhaeghe (fondatrice della Famiglia spirituale «L’Opera») e su temi attuali della vita ecclesiale. È direttore del Centro internazionale degli amici di Newman a Roma, formatore nella Comunità sacerdotale de «L’Opera» e docente di teologia presso diversi Istituti teologici in Italia e in Austria.