O Signore, il tuo sacrificio
non poteva esser scordato.
Non doveva, non poteva essere
un avvenimento qualunque nella storia del mondo:
doveva essere un fatto esistente
in tutti i tempi.
Sì, o mio Signore,
benché tu abbia lasciato il mondo,
vieni giornalmente offerto nella Messa;
e per quanto tu non possa più soffrire
né morte né dolore,
ti sottometti all’offesa e alla prigionia,
per poter esercitare ancora verso di noi
la tua misericordia in tutta la sua pienezza.
Tu ti umili ogni giorno, poiché, essendo infinito,
non potevi porre termine alla tua umiliazione
finché esistono coloro
per i quali ti sei ridotto all’ubbidienza.
Così rimani Sacerdote per sempre.
Mio Signore, io mo offro a te.
Tu sei morto per me,
ed io a mia volta mi consegno a te.
Io non appartengo più a me stesso.
Tu mi hai ricomprato ed io voglio,
di mia spontanea volontà, completare questo riscatto.
Desidero separarmi da tutte le cose del mondo;
desidero purificarmi dal peccato.
e allontanare da me anche ciò che non è in sé cattivo,
se questo non viene usato solo per te.
Rinuncio ad ogni apprezzamento, ad ogni onore,
ad ogni importanza e ad ogni potere,
affinché la mia lode e la mia forza
si fondino solo su di te.
Donami la grazia di condurre a termine
questo prometto.
MD, pp. 318-319.