«Farò la Pasqua con i miei discepoli».

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Gerusalemme
Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi.

C’è qualcosa di molto importante e toccante nella sincera ansia rivelata in queste parole del Signore, e nelle azioni che le precedettero. Egli aveva già mostrato il grande desiderio di cui parla qui. Che avesse pensato molto all’ultima Pasqua che avrebbe celebrato con i suoi discepoli è evidente dalla solen¬nità con cui indicò loro il luogo prescelto e dalla conoscenza soprannaturale con la quale accompagnò le sue indicazioni. « Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: “Andate a preparare per noi la Pa¬squa, perché possiamo mangiare… Appena entrati in città vi verrà incontro un uomo che porta una brocca d’acqua. Seguitelo nella casa dove entrerà e direte al padrone di casa: Il Maestro ti dice: Dov’è la stanza in cui posso mangiare con i miei discepoli? Egli vi mostrerà una sala al piano superiore, grande e addobbata; là preparate ». E poi: « Quando fu l’ora, prese posto a tavola e gli apostoli con lui e disse: “Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio”».

In effetti, in questo banchetto si verificarono eventi di enorme importanza, che egli già aveva previsto quando comandò di prepararlo e quando espresse la sua soddisfazione nel celebrarlo. Fu allora che lavò i piedi dei suoi discepoli e imparti il precetto dell’umiltà; fu allora che indicò il carattere essenziale della Chiesa, l’amore fraterno, e lo impresse in loro nella maniera più convincente, con il suo stesso esempio; fu allora che istituì il suo celeste sacramento per rimanere sulla terra, con umiltà e amore, fino alla fine dei giorni. Questo è vero, ma è anche vero che egli scelse come momento per questi atti solenni e misericordiosi un’occasione di festa. Fu durante una festa che concluse il suo ministero terreno, si separò dai suoi discepoli, diede inizio alla sua passione. Il Figlio dell’uomo era venuto, secondo le sue stesse parole, mangiando e bevendo, ed egli conservò questa caratteristica peculiare della sua missione fino alla fine.

Our Lord’s Last Supper and His First, SD, pp. 27-28, 26 febbraio 1843