Svegliatevi, … per in­contrare il vostro Dio che vi convoca dalla sua croce e dalla sua tomba.

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Si avvicina la stagione nella quale facciamo memoria della sua morte in croce: stiamo per entrare nella stagione più sacra dell’anno liturgico. Purifichiamo i nostri cuori! Rinnoviamo i nostri propositi di condurre una vita di obbe­dienza ai comandamenti, e non ci manchi la grazia di poter sigillare le nostre buone risoluzioni alla santa eucarestia, nella quale «Gesù Cristo crocefisso viene ripresentato al vivo fra noi». (Gal 3,1) È inutile fare propositi senza venire a lui per chiedere l’aiuto necessario a mantenerli: ed è inutile recarsi alla sua mensa senza propositi seri e coraggiosi; sarebbe provocare Dio a «colpirci con varie malattie e generi di morte». Ma cosa si dirà di quelli che non fanno né l’una cosa né l’altra, che non promettono obbedienza, né vengono a lui per ottenere la grazia; che peccano deliberatamente dopo aver conosciuto la verità e che sono insensibili e incu­ranti dei loro peccati passati, o li cancellano dai loro pensieri; che addirittura ci scherzano sopra, al punto di parlarne senza vergogna, e persino di vantarsene e di proporsi di peccare ancora; che pensano di pentirsi in futuro e per ora di continuare così, affidando al caso la loro riconciliazione con Dio, come se non fosse una cosa di cui preoccuparsi? Un simile modo di fare attira un giudizio più severo di tutte le piaghe d’Egitto – un giudizio al confronto del quale l’o­scurità dei sensi è luce di sole, i fulmini e la grandine cielo sereno, l’ira ventura.

Svegliatevi, dunque, fratelli miei, con la stagione, per in­contrare il vostro Dio che vi convoca dalla sua croce e dalla sua tomba. Respingete il peccato che così facilmente vi tenta, e siate santi come lui è santo. Siate pronti a soffrire con lui, se necessario, cosicché possiate risorgere con lui. Egli può ren­dere per voi dolci le cose amare, e facili le difficili, solo che abbiate in cuore il desiderio che egli così faccia per voi. Egli può cambiare la legge nel Vangelo. Al posto di Mosè, egli può darvi se stesso. Egli può scrivere la legge nei vostri cuori, e con ciò strappare il chirografo che sta contro di voi, e persi­no l’antica maledizione che la nostra natura ha ereditato. Egli ha fatto così per molti in passato. Egli fa così per molti sempre. Perché non dovrebbe farlo per voi? Perché dovreste essere lasciati fuori? Perché non dovreste entrare nel suo riposo? Perché non dovreste contemplare la sua gloria? Perché dovreste essere cancellati dal suo libro?

Estratto dell’omelia Mosè tipo di Cristo (PPS VII, 9)