L’umiliazione del Figlio Eterno

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Il più grande mistero della nostra santa fede è l’umiliazione che il Figlio di Dio patì nella tentazione e nella sofferenza, come è descritto in questo passo della Scrittura. A dir vero, esso è un mistero più travol­gente anche di quello che è implicito nella dottrina della Trinità. Dico più travolgente, non più grande,-poiché noi non possiamo misurare il più e il meno in argomenti totalmente incomprensibili e divini, ma c’è di più

Il pentimento cristiano

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«Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi garzoni» (Lc 15,18-19)

Il meglio che si possa dire della razza decaduta e redenta dei discendenti di Adamo è che essi ammettono i loro falli, si autocondannano, e cercano di risollevarsi. Tale atteggia­mento mentale, che è in effetti la sola religione possibile che rimanga a dei peccatori, ci è rappresentato nella parabola del Figlio prodigo: egli dapprima

Quando verrà il giorno…

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Quando verrà il giorno in cui io potrò baciare realmente e visibilmente le tue sacre piaghe? In quel giorno sarò interamente purificato dai miei peccati e dalle mie impurità e sarò degno d’avvicinarmi al mio Dio incarnato, lassù, nella tua casa di luce.

La santità è necessaria per la beatitudine futura

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«La santificazione, senza la quale nessuno vedrà mai il Signore» (Eb 12,14) In questo testo parve bene allo Spirito Santo comunicarci in poche parole una verità religiosa essenziale – particolarità questa che la rende più incisiva, mentre la verità in se stessa è affermata in un modo o nell’altro in ogni parte della Scrittura. Ripetutamente ci viene detto che la santificazione dei peccatori è il grande scopo che nostro Signore ebbe di mira nell’assumere la natura umana, e che quindi nessuno, tranne i santi, sarà accettato per amor suo nell’ultimo giorno.

Orazione colletta

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Beato John Henry Newman

Memoria 9 ottobre

O Dio, che hai condotto il Beato Giovanni Enrico, sacerdote,

a trovare la pace nella tua Chiesa seguendo la tua luce benigna,

9 ottobre – Memoria del Beato John Henry Newman

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Dottore della coscienza

P. Hermann Geissler FSO

Un anno fa, il 19 settembre 2010 Papa Benedetto XVI ha proclamato beato il famoso teologo inglese John Henry Newman. Durante l’incontro natalizio con la Curia Romana, svoltosi il 20 dicembre 2010, il Santo Padre parlava ancora una volta di Newman, richiamando tra l’altro l’attualità della sua concezione di coscienza: “Nel pensiero moderno, la parola ‘coscienza’ significa che in materia di morale e di religione, la dimensione soggettiva, l’individuo, costituisce l’ultima istanza della decisione. … La concezione che Newman ha della coscienza è

Onorare la Madre a causa del Figlio

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Sappiamo, fratelli, che nel mondo naturale nulla vi è di superfluo, nulla di incompleto, nulla di autosufficien­te: ogni parte risponde a un’altra parte, e tutti i partico­lari si fondono fra loro a costituire un unico grande tutto. Ordine e armonia sono fra le prime perfezioni che noi pos­siamo scorgere chiaramente nella creazione visibile. E più la esaminiamo, più chiaramente scopriamo che queste due perfezioni sono largamente e accuratamente inerenti alla creazione.

Movimento in tre tempi. Il Credo come legame d’amore secondo John Henry Newman

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Anticipiamo alcuni stralci di un articolo che sarà pubblicato sul prossimo numero del bimestrale “Vita e Pensiero”.

di JULIA KRISTEVA

Nell’Apologia pro vita sua (1864) John Henry Newman ricorda il “grande cambiamento” che “si produsse nei suoi pensieri” all’età di quindici anni. Da allora, più che un’impronta o un’impressione, il dogma cristiano divenne per lui una “certezza assoluta”:

Corpus Domini

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Tu, o mio Dio, che ci hai fatti, ben sai

che nulla può appagarci all’infuori di te,

ed è per questo che hai voluto darci te stesso

in nutrimento e bevanda. È, questo,